Anna Rinonapoli

La crociata dei bambini

Presentazione di Marco Solfanelli

Tabula fati, Chieti, Novembre 2005

 



Presentazione di Marco Solfanelli



     La crociata dei bambini è l’ultimo racconto, incompiuto, di Anna Rinonapoli e testimonia lo stato d’animo che l’aveva colta al sorgere, subdolo e occulto, della mortale malattia.
     Negli ultimi anni era sempre più preoccupata del degrado morale della società, che era ed è disposta a immolare l’intero pianeta sull’altare dell’unica divinità che adora: il denaro.
     Ricordiamo qui la dolente premonizione dell’olocausto ecologico del pianeta contenuta in uno dei suoi ultimi racconti (1); allora ancora non si parlava di effetto serra, ma lei ideava "Le isole di plastica" (2).
     Da sempre aveva messo in berlina le magagne della nostra civiltà mediatico-burocratico-guerresca (3), proiettando le critiche nel futuro, ma anche rivisitando il passato, il Medioevo (4).
     Anna Rinonapoli era convinta che quell’epoca fosse stata la fucina del nostro presente. Secoli non bui, come si sosteneva in quegli anni, ma di rinascita basata, però, sull’individualismo dell’uomo-eroe, che domina sulla rassegnazione fideistica delle masse soggiogata da un potere superstizioso negativo.
     Qualcuno si ribellava: il monaco-guerriero (5); l’amore puro che tutto può (6), l’innocente, folle di Dio (7); infine, i bambini.
     In questi ultimi sono racchiuse tutte le qualità: purezza d’animo, onestà intellettuale, entusiasmo e, soprattutto, fiducia in se stessi "... gli adulti non capiscono niente, non sanno vedere..." Dio confida solo in loro, solo a loro si rivela affinché ridestino la fatalista rinuncia degli adulti.
     "... dal tempo di Erode il bambino va di mezzo. Il male ama il sangue e la tortura degli innocenti, come se volesse riversarlo nei non-uomini...": i malvagi.
     I buoni, invece "... stanno nel loro castello e non escono a vedere come gira il mondo... ecco perché i bambini fanno la crociata da soli contro il male..."
     Non solo i piccoli medievali ma anche Viola, il Futuro, personaggio chiave di congiunzione, che chiude il cerchio logico di azioni e conseguenze: "... al lettore deve apparire chiaro il mondo di domani e il disastro atomico", così Anna Rinonapoli diceva a se stessa. Viola torna nel passato per unirsi alla crociata e cambiare il futuro.
     Questo romanzo breve doveva chiudere il ciclo dei Cavalieri del Tau. Purtroppo, dopo aver buttato giù la trama arricchita e aver fatto una prima stesura dell’inizio, il tempo le è mancato.
     La seconda parte è stata lasciata così com’è, sintassi e indicazioni a sé stessa comprese: il fascino della narrazione rimane intatto nella sua visionaria potenza.

Marco Solfanelli

Note
1) Cfr. I Romiti del Terzo Millennio, Presentazione di Monica Lanfranco, Solfanelli, Chieti 1988.
2) “Le isole di plastica”, in TV-Serial nel cosmo, Introduzione di Lino Aldani, Solfanelli, Chieti 1986.
3) Cfr. TV-Serial nel cosmo, op. cit.; “L’autosole”, in La tigre rossa - L’autosole, Fondazione Cassa di Risparmio, La Spezia 1996)
4) Cfr. Cavalieri del Tau, Introduzione di Gianfranco de Turris, Solfanelli, Chieti 1986.
5) “La piaga di Amfortas”, in Cavalieri del Tau, op. cit.
6) “L’incantesimo della spina di rosa”, in Cavalieri del Tau, op. cit.
7) “L’aquila di fuoco”, in Cavalieri del Tau, op. cit.