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COLLANA

A lume spento



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LE OPERE

Il coraggio di vivere







Livio Presidente

IL CORAGGIO DI VIVERE



Il coraggio di vivere

     Un viaggio di sola andata, un attraversamento di sentieri affascinanti in una cornice senza tempo, un'armonia di linee e forme, spesse volte increspate da momenti di sconforto e d'affanno che purtuttavia trovano lenimento nel bagliore del tramonto e nel cielo trapuntato di stelle, sono le intime tappe di questa silloge.
     Il poeta, «estraneo/ agli altri/ e a me stesso», si pone alla costante ricerca di sé («credevo di essermi già trovato/ ma ingannevole era/ il mio convincimento») e si orienta nella grotta del silenzio, che pure è rumoroso ed eloquente. Ogni incavo – sogni antichi e dolci illusioni – funge da appiglio per giungere alla mèta ultima: «libero da me stesso/ conquisto la mia anima».
     L’atto di tendere la mano – ed è questo il gesto che più di ogni altro traduce il coraggio di vivere – è dunque un chiaro indizio del desiderio di incontrare l’Altro, abbattendo in siffatto modo le fredde pareti della solitudine e consentendo alla luce di diradare le ombre («eppure è buio/ e fa tanto freddo/ non più neanche freddo»).
     Un rendez vous, quello con il mondo, e una riappacificazione con sé stesso, che sono certamente possibili, eppure tanto complicati («e si distende il futuro/ nell’immensità del cosmo/ poi guardo le mie mani/ sono vuote»), che però (si) aprono alla speranza e nel battito del cuore, ora lento ora un po’ più accelerato, ricordano tanto al poeta quanto al lettore che «il sogno è realtà/ realtà il sogno […] eppure vivo».


[ISBN-979-12-5988-320-9]

Pagg. 54 - € 7,00



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