«Se dopo aver letto il libro penserete che le storie non hanno un fil rouge, che si tratta di un pot-pourri o, peggio, di un’accozzaglia male assortita, vi dico subito che avete perfettamente ragione.»
Sono alcune delle parole che l’Autore inserisce nella nota a chiusura della raccolta, sulle quali tuttavia non concordo: esiste, per evanescente che sia, un legame fra i racconti qui riuniti. Si tratta di storie al limite del credibile, di eventi che solo per quel patto implicito fra il lettore e lo scrittore permettono al primo di sospendere il proprio scetticismo e di intraprendere il viaggio nel testo.
Ed è così che il personaggio del clochard per scelta ci risulta accettabile, addirittura gradevole, che facciamo il tifo per il maratoneta camminatore, che vediamo la sirenetta di Copenaghen con gli occhi di Hans o ammettiamo la possibilità della rateizzazione di un debito a un euro al giorno…
Cerchiamo, insomma, di ritrovare il senso a certa casualità, a quella coincidenza tanto vera che a volte la realtà ci porta comunque a dubitare. [Silva Ganzitti]