Dopo una prima edizione sul semestrale letterario “La calce & il dado” (Anno I, n. 1, Gennaio-Giugno 2024, ed. Tabula fati), Un sottopasso. Lamento bilingue per Michele Ubaldi di Guido Oldani, aggiornato e tradotto in spagnolo da Vito Davoli, vede la luce come opera a sé, dedicata al giovane senzatetto milanese che aveva chiesto a Oldani di mettere in un libro la sua storia: «ma andando lento non ho fatto a tempo, / dove sedeva, ora scorre il vento». Ecco così mantenuta una promessa postuma che fa di quest’opera una sorta di testamento indiretto vergato con l’inchiostro del Realismo Terminale, quasi un laico “atto sacramentale” che rifugge qualunque caduta nel patetismo e conduce un discorso altissimo dall’apparenza dimessa ma che domina l’emozione con l’ironia, dando vita a un ritratto intenso e lacerante. “Rifiutato” dalla società come un abito dismesso o un’inutile ferraglia, Michele popola un ambiente limitaneo ed eterotopico in cui nulla persiste, se non il senso di transitorietà.
In copertina: Murales nel sottopasso di Rogoredo (MI)