|
Jean-Baptiste Guiraud
|

Friedrich Percyval Reck-Malleczewen fu ritrovato qualche mese dopo la morte, avvenuta il 16 febbraio
1945 nel campo di concentramento
di Dachau.
Lo scrittore tedesco era nato nel
1884 nella Prussia orientale da una famiglia
di Junker protestanti. Dopo aver
partecipato alla prima guerra mondiale e
aver frequentato la facoltà di medicina,
si era trasferito a Chiemgau, nei pressi
di Monaco, conducendo con la famiglia
una vita da gentiluomo di campagna e
dedicandosi alle sue attività preferite, la
musica e lo scrivere. Nel 1933 si era convertito
al cattolicesimo, vedendo in esso
«l’ultimo baluardo contro la barbarie e la
bestialità sempre più virulente». Di convinzioni
tradizionali, vide nel nazismo
una delle forme della rivoluzione e del
demonismo moderni.
Nel 1937 diede alle stampe un libro
sugli anabattisti di Münster. L’opera,
sequestrata in tipografia dai nazisti e distrutta,
segnò la sorte di Reck-Malleczewen;
sospettato di antinazismo, venne
arrestato nel 1944 e avviato nel campo di
concentramento di Dachau dove morì.
Il libro, ristampato nel 1958, viene ora
presentato in traduzione italiana con il
titolo: Il re degli anabattisti.
Reck-Malleczewen vi narra la storia
della corrente più estremista degli anabattisti,
quella che fra il 1534 e il 1535
ha come protagonista Giovanni di Leida,
detto anche Bockelson, che con i
suoi «profeti» s’impadronisce della città
di Münster trasformandola in una mostruosa
città demonica. Con un documento
intitolato «Reintegrazione» Bockelson
annuncia il «ritorno alla purezza della religione cristiana» grazie al nuovo
assetto sociale. Diversamente dai luterani
gli anabattisti ritenevano possibile un
ritorno alla purezza anteriore al peccato
originale attraverso un rinnovamento sociale
che desse una costituzione perfetta
alla comunità cristiana.BR>
Ma i risultati della rivoluzione non
sono dei più confortanti: lussuria sfrenata,
poligamia obbligatoria, isterismi collettivi,
epurazioni quotidiane di coloro
che non condividono il «nuovo ordine».
Quando le fortune del «regno di Sion»
declineranno e la città sarà attanagliata
dalla fame, gli anabattisti elimineranno le
«bocche inutili» e giungeranno a uccidere
i figli, conservandone i corpi in salamoia
per i loro pasti. Il dramma si concluderà
con la caduta di Münster e con l’uccisione
di Bockelson e dei suoi compagni.
Reck-Malleczewen vede nella storia
di Münster l’anteprima delle utopie
rivoluzionarie moderne: … è molto significativo,
a questo proposito, il continuo
raffronto che nel corso del libro egli
compie tra il moto anabattista e le rivoluzioni
francese e bolscevica, così come
le continue allusioni indirette a Hitler di
cui Bockelson sarebbe stata una prefigurazione.
Per questo motivo Il re degli anabattisti
non è solo un’opera storica avvincente,
ma anche un libro attuale che può
mostrare al lettore attento il vero volto
di certi movimenti che parlano di «tempi
nuovi» e di «città sante».
|
Iscriviti alla nostre 
|