
Le poesie contenute in questa silloge postuma di Vito Moretti ci restituiscono la voce di uno dei più grandi poeti contemporanei, in una fase della vita in cui lo sguardo si fa più intimo, più raccolto, più consapevole del tempo che resta. Il tempo, appunto, è la parola chiave che attraversa ogni componimento qui presente: non solo come cronologia o memoria, ma come materia esistenziale, come interrogazione profonda sul senso dell’andare, sull’incedere lento o improvviso verso la sera che diviene metafora della condizione umana quando tutto si fa più silenzioso, più fragile, più vero.
Le poesie sono scritte in dialetto abruzzese, idioma materno, intimo e vivo; non vezzo letterario o scelta “linguistica” in senso astratto, ma codice che parla l’interiorità dell’autore, il mezzo autentico per esprimere ciò che sente. Il vernacolo è qui la verità nuda delle cose, il respiro quotidiano, l’impronta della sua terra e dei suoi cari.
Questa raccolta rappresenta il testamento poetico e umano di uno scrittore che non ha mai smesso di interrogarsi, di amare e di scrivere con la verità della propria voce. È un dono prezioso, che ci invita a fermarci, ad ascoltare, e a riconoscere – anche dentro di noi – ciò che conta davvero.
[ISBN-979-12-5988-394-0]
Pagg. 56 - € 7,00
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