Questa favola di Lucia Vaccarella, dove campeggia una fantasia sfrenata (che ricorda il capolavoro di Walt Disney: Fantasia, appunto), segue l'estro di vicende che si accendono e si spengono intermittenti come lucciole: una nuvola Rosa, il vento Lollo, la talpa Marianna, il topo Giacomino e tanti altri personaggi si rincorrono nell'allegra sarabanda, accompagnata dai disegni dell'autrice, non meno aggraziati delle parole.
Lontana dagli animali antropomorfici di Esopo, Fedro e Lamartine, l'autrice ci regala un piccolo sogno oltre il quale c'è la realtà – quella che riguarda la crudeltà e la bontà, le illusioni e le disillusioni, le amarezze e le gioie della vita – e lo fa in maniera tutta sua, fantasiosa, lieve, vibrante come una libellula, abbastanza folle, eppure sempre autentica per farci sorridere, riflettere, commuovere, sperare, tornando bambini.