In Come lucciole nelle sere d’estate l’autore, profondo conoscitore del Sol Levante, ci trasporta in un mondo reale e fantastico, dolce e crudele al tempo stesso, per di più velato di una malinconica poesia; un universo multicolore dove tutte le storie sono connesse – seppure a diverso livello – al Giappone e alla sua cultura.
Nella prima parte troviamo racconti che hanno come protagonisti impiegati con il mal di testa cronico o bizzarri cuochi in cui però si ravvisa la quotidianità dell’Italia settentrionale, e in particolare del Piemonte, anche se spesso è trasfigurata per il penetrare del sovrannaturale, rappresentato ad esempio da una gatta bianca con tre paia di ali sulla schiena.
La seconda parte presenta invece delle storie ambientate in varie epoche del Giappone dove compaiono figure leggendarie e storiche: antiche regine, maghe, spadaccine e famosi scrittori in crisi creativa.