Radici di polvere è un lascito sotto forma di autobiografia, oltre a essere una storia vera che attraversa parti salienti del Novecento, per arrivare sino a noi con un insegnamento: far succedere ciò che desideriamo è possibile, qualsiasi sia la nostra condizione di partenza.
Gino Berardi, pittore riconosciuto a livello nazionale e internazionali, con esposizioni sia in Italia che all’estero, narra la sua vita con estrema nitidezza. Nelle pagine del libro non è solo la storia di Gino a prendere vita, ma anche quella di molti italiani della sua generazione. Nel suo racconto troviamo tutti i passaggi dell’Italia che ha vissuto il boom economico: la fanciullezza vissuta in un borgo di provincia sguarnito ma genuino, la partenza per l’estero, dove creare un futuro migliore, una fulminante carriera nel mondo dell’hôtellerie grazie al costante impegno, sino a diventare generale manager, e infine il ritorno alla terra amata, l’Abruzzo.
Dagli anni Settanta la sua carriera artistica prende il volo, mentre Gino diventa docente all’istituto alberghiero di Pescara, da cui uscirà nel 2007 dopo aver formato schiere di giovani e averli visti raggiungere gli stessi suoi traguardi ambiziosi in tanti luoghi del mondo.
Ha fondato associazioni culturali, giornalista e conduttore televisivo, ma sempre e soprattutto pittore innamorato dei luoghi che lo hanno visto crescere e ironico interprete dell’informale nostrano, Gino è arrivato all’ottantesima primavera progettando ancora il suo futuro, animato da un incessante desiderio di diffondere la cultura e l’arte.